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Retail e Gdo Cost Management: ridurre i costi con la digitalizzazione

Scritto da Patrizia Palmieri | 29/11/22 11.13

I costi cui qualsiasi azienda Retail deve far fronte sono essenzialmente di due tipi: imposte e costi legati alla gestione aziendale. Se sulle prime poco o nulla si può fare, sui secondi è assolutamente possibile intervenire. Grazie al cost management (gestione dei costi) si possono controllare le uscite e attuare azioni in maniera mirata, per ottimizzare i costi e ridurli, anche nel lungo periodo. Obiettivo, questo, realizzabile attraverso soluzioni innovative come la digitalizzazione, che non si limita a dare un taglio netto ai costi, ma permette di risparmiare budget che potrà essere così investito in modo più vantaggioso.

Cost management e plus della digitalizzazione

Sono sempre più numerose le aziende che hanno intrapreso il percorso di digitalizzazione, consapevoli di quanto essa rappresenti ormai un driver in grado di assicurare una maggior competitività, oltre alla sopravvivenza stessa sul mercato.

La gestione ottimale dei costi aziendali permette la loro corretta stima, un controllo puntuale e preciso e soprattutto l’opportunità di attuare la cost reduction (riduzione delle spese per massimizzare i profitti) e il principio di cost control (andamento gestionale di una singola commessa o voce di costo di bilancio).

È importante sottolineare, però, che per una corretta gestione dei costi non ci si può concentrare solamente sul prodotto. Il taglio dei costi a scapito dei servizi al cliente, sul medio e lungo periodo, si rivela controproducente. Risultano necessarie, oggi più che mai, strategie capaci di influenzare e soddisfare il cliente, più evoluto ed esigente rispetto al passato e in grado di ottimizzare i costi di gestione. 

È proprio questo uno dei tanti plus della digitalizzazione: migliorare l’esperienza di acquisto del cliente senza rinunciare a ottimizzare le risorse dell’azienda, a migliorare la competitività e a ridurre i costi. Che questa non sia solo un’ipotesi lo conferma anche uno studio condotto tra quasi 2000 dirigenti d’azienda: quelli che hanno intrapreso la digitalizzazione della propria attività sono riusciti a trasformare la propria azienda con una velocità di cinque volte superiore rispetto ai colleghi che non lo hanno fatto (fonte: ‘Just how fast is the ‘speed of digital’? Now we know’, McKinsey).

Digitalizzare significa quindi apportare significativi vantaggi, tra i quali:

  • Aumento della produttività
    L’ottimizzazione di tutti i processi permette un continuo miglioramento dell’operatività dell’azienda, l’azzeramento o quasi del margine di errore umano e una significativa riduzione degli sprechi: le tecnologie digitali più evolute permettono infatti di ridurre drasticamente il tempo dedicato alle operazioni manuali come sostituire i cartellini prezzi ma anche migliorare la gestione dei reparti del punto vendita (come i banchi serviti).
  • Comunicazione semplificata e d’impatto
    La comunicazione diventa più semplice, efficace, perfezionata e integrata con proposte informative sui prodotti e sui servizi offerti, delineando una migliore immagine sul mercato. Qui un approfondimento su come migliorare la comunicazione a scaffale.
  • Riduzione dei costi operativi
    Perfezionando la gestione interna si riducono tempi e costi operativi, basti pensare a come le etichette elettroniche, ad esempio, permettano di modificare i prezzi in maniera istantanea.
  • Maggiore competitività
    Quanto detto sinora si traduce in una maggiore competitività, dal momento che si avrà la possibilità di intraprendere strategie sui prezzi con margini controllati e adattandoli all’andamento della domanda e dell’offerta del mercato, grazie al dynamic pricing.

Oltre i confini del prodotto: il buyer persona

La digitalizzazione comporta un ulteriore e importantissimo vantaggio: permette di profilare in maniera più accurata il cliente, sancendo definitivamente il passaggio dal concetto di target generico a quello di Buyer persona.

Se a prima vista questi due termini sembrano esprimere la stessa cosa, in realtà presuppongono due modi di pensare e identificare il cliente completamente distinti. Il buyer persona, a differenza del target, non è più l’oggetto cui indirizzare il nostro messaggio, ma un soggetto, una persona con il suo lato emotivo, la sua socialità, le sue peculiarità e le sue interazioni digitali: è molto più articolato.

La digitalizzazione ci consente di sviluppare e mettere in atto le strategie più idonee e una comunicazione più interattiva e coinvolgente. Ecco perché oggi le aziende tendono a impostare i propri piani marketing più sul buyer persona che sul prodotto in sé. Riuscire a definire ogni aspetto di quest’ultimo, con l’aiuto delle tecnologie digitali, significherà riuscire anche a soddisfare ogni sua esigenza in ogni momento del buyer's journey e la sua customer journey, garantendosi la fidelizzazione del cliente.

Investire nella digitalizzazione significa garantirsi non solo la sopravvivenza, ma proprio il successo, su un mercato sempre più dinamico e concorrenziale, differenziandosi e offrendo al consumatore il modo di soddisfare al meglio le sue esigenze.